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mercoledì 29 settembre 2010

violapensiero n°19



Un mese fa a quest’ora stavo soffrendo come all’inferno e al termine mancavano ancora un sacco di ore. Ora, a distanza di poco tempo, mi trovo in un paradiso latteo in cui il Biscottino s’inzuppa volentieri tutto il giorno. Straordinario! Una lettrice anonima del blog mi aveva scritto che la cacca non sa di biscottino. Forse ha ragione, ma malgrado Violet (essendo insieme 24 su 24, per non sentire l’eco della tua voce devi trovare nuove declinazioni del nome ad ogni ora!) abbia ritinteggiato la casa di cacca, pipi e generosi rigurgiti, sento ancora profumo di biscotto. Forse dopo il parto mi sta tornando tutta la poesia che di solito mi accompagna e sono felice che sia così.


Per il mini-compleanno del Biscotto mi sono fatta un dono. Nelle ultime ore ho divorato un regalo che Viola ha ricevuto per la sua nascita da un’amica cara. Un Einaudi Ragazzi, L’incredibile storia di Lavinia, di Bianca Pitzorno con illustrazioni di Emanuela Bussolati consigliato dai 7 anni in su. A Milano in una vigilia di Natale freddissima una piccola fiammiferaia di andersiana memoria, Lavinia, viene salvata da una moderna fatina in taxi che le affida un anello magico con cui  può prendersi una rivincita su tutti gli adulti che la bistrattano o la lasciano indifesa nell’indifferenza della fame e del freddo. Come? L’anello può trasformare tutto quello che desidera in cacca. Può anche annullare questo incantesimo, ma si capisce che la curiosità sta più nella trasformazione in pupu di simpatiche situazioni, oggetti e persone. Ma anche Lavinia stessa dovrà imparare a governare le potenti facoltà del gioiello senza diventare schiava del nuovo potere. Come sempre una pubblicazione molto piacevole per i ragazzi, ma di grande stimolo anche per gli adulti.

Come accade nel libro per mano di Lavinia, se fossi la piccola fiammiferaia mi sono chiesta cosa trasformerei in cacca. E qualche idea mi è venuta, precisamente vorrei sbriciolare in cacca giallo oro, come quella di Viola, tre cose a pari merito. In segno di protesta.


1° cacca. L’ultima campagna pubblicitaria della Sisley che simulando una fellatio con un cetriolo ha riproposto la donna come mero oggetto sessuale. Mi unisco al coro di proteste che si sono già levate da parte di uomini e donne. Al di là che da amante della natura, trovo la pubblicità offensiva anche per i cetrioli che oltre ad essere molto buoni, sono pure un alimento con proprietà molto interessanti nei confronti della glicemia. Il diabete gestazionale mi ha dato modo di imparare un sacco di cose a livello nutrizionale. Malgrado la Sisley proponga vestiti molto carini, il fotografo Terry Richardson non incontra proprio le mie preferenze. E mi ripropongo di non comprare nulla per quest’anno. E’ giusto che la pubblicità raccolga tutti i frutti che genera. Anche una decrescita degli acquisti. Si può stupire, senza aggredire. E invece con questa idea di femminile e di bellezza, la violenza che arriva sulla pelle di una donna è di grande potenza. Ne emerge un’idea di donna davvero limitata alla sfera sessuale e di sottomissione. Ecco se vedete qualche manifesto pubblicitario che si scioglie in cacca, sapete che Lavinia ha vendicato tutte le donne che si son sentite calpestate.



2° cacca. Rimaniamo in tema. Contro ogni pari opportunità continua a fare scalpore in questi giorni l’ennesima indagine statistica che attesta che a parità di ruolo manageriale le donne continuano a percepire salari inferiori rispetto agli uomini. Si tratta di un’indagine americana di un’agenzia governativa, quindi di tutto rispetto e senza conflitto d’interessi. Tutto ciò accade malgrado altre statistiche confermino nuovamente che le donne sono molto più degli uomini dedite al multitasking, determinando con questo loro stacanovismo un potenziale di 3 ore in più al giorno oltre alle consuete 24 ore. A parte che sbriciolerei in cacca anche il multitasking, perché talvolta rischia di allontanarci dall’Essere. Esempio di una deriva da multitasking: allattando tua figlia invece di goderti il dipinto dell’amore che ti si spalanca davanti, provi in contemporanea a scrivere al pc, a stare al telefono, a guardare un film, a leggere un libro, a cucinare. E avanti così… tutto in onore di questo celebrato multitasking. Tornando alla discriminazione pare che il gap salariale del 19% tra uomini e donne non sia giustificato da differenze di mansioni e che gli uomini siano spaventati dall’avanzare delle donne in posizioni manageriali.


E che facciano di tutto per creare dei “paletti” per impedire l’accesso alle donne a ruoli manageriali, riportando in auge la teoria del “glass ceiling” (soffitto di vetro) che in Wikipedia viene descritta come «un'espressione che indica situazioni in cui l'avanzamento di una persona in una qualsiasi organizzazione lavorativa o sociale, viene impedito per discriminazioni, prevalentemente di carattere razziale o sessuale. Nel tempo il termine si è usato anche per indicare ostacoli all'avanzamento imposti a categorie sociali come disabili, anziani e minoranze razziali o sessuali». Ecco, può bastare per chiedere a Lavinia di trasformare in cacca anche tutti questi soffitti di vetro che opprimono le donne nel mondo.


3° e ultima cacca. Il progetto “Allenati per la vita promosso dal Ministero dell’Istruzione e della Difesa (Gelmini – La Russa) e segnalato giorni fa da un articolo di Famiglia Cristiana http://www.famigliacristiana.it/Informazione/News/articolo/scuola--educazione-militare.aspx Una sorta di “mini-naia” per gli studenti delle scuole superiori con veri e propri crediti per lezioni teoriche e pratiche di primo soccorso, arrampicata, percorsi ginnico-militari, nuoto e salvataggio, “orienteering”, nonché di tiro con l’arco e con la pistola (ad aria compressa).



La prima sperimentazione è già avvenuta in Lombardia dove hanno aderito 900 studenti. Dopo i simboli leghisti ad Adro, mancava solo la pistola ad aria compressa. Chiameremo il regista Moore a fare un documentario nel far west italiano. Ormai potrebbe trovare ispirazione più dell’America. Veramente, come Famiglia cristiana, mi è difficile comprendere il benessere che offre alla crescita e al processo di maturità una scuola superiore dove s’impara a sparare. Quante altre discipline nelle scuole potrebbero giovare ai giovani ma non trovano finanziamento? Lavinia pensaci tu!

E voi chi trasformereste in cacca se Lanivia vi prestasse l'anello??????
Aspettiamo racconti!

Ecco, cara Viola buon mini compleanno.
Dopo Pippi Calzelunghe nella tua cameretta alberga anche Lavinia.
Non sei sola con il tuo lettino. Sei circondata da mini donne libere!

5 commenti:

marina ha detto...

Buon minicompleanno!:)

Unknown ha detto...

La storia di Lavinia è una metafora e come tutte le metafore ha un limite deve essere interpretata.
L'interpretatum ,la storia e le religioni insegnano...cambia la visione della realtà.
Siamo quello che sentiamo no quello che vediamo.....la pubblicità è per chi la vuole vedere,la cacca è solo un fattore fisiologico.
Un bacio mauro

Anonimo ha detto...

Scusa, ma la cacca non è un prodotto bio?

Violapensiero ha detto...

un'insegnante mi segnala un altro "must" della letteratura ragazzi, inoltro il consiglio...
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LAVINIA è da anni per me e per le mie classi un mito:la leggiamo,la drammatizziamo,la tagliamo e ricuciamo,la trasformiamo...
stamattina con la mia nuova e, per il momento faticosissima prima elementare, abbiamo letto "Il mostro peloso" un'altra delle mie passioni.
parla sì di paure,di paura del diverso....ma soprattutto dell'importanza dell'ironia e dello sguardo "traverso", sghembo che tutto può.
quanto abbiamo riso con i miei 21 scoiattolini,42 occhietti lucidi a furia di ridere.hanno voluto due letture consecutive.e ridere ci ha fatto bene.
se per caso non lo conosci te lo consiglio.

Violapensiero ha detto...

Una lettrice mi segnala alcune situazioni che richiederebbero l'intervento di Lavinia. Come non essere d'accordo. Ve le passo...
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Prendo spunto dal testo di Lavinia e dico che, se avessi il famoso anello, trasformerei anche questa brutta scuola, non solo quella dell'"armiamoci e partite" ma quella della mortificazione, quella del "guarda come è bravo lui e che schifo hai fatto tu", del "ti classifico con un numero che va da 0 a 10, ma tanto mi fermo a 8 perche 9 e 10 non lo prenderai mai...", del "siccome non so chi ha combinato questo guaio, e visto che nessuno vuole fare il delatore, colpisco nel mucchio", che esiste ancora oggi, non sono vicende tratte dal diario di Gianburrasca...

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